Le scrippelle, tipiche del teramano e di palese derivazione francese, sono morbide e sottili crespelle preparate con farina, uova e acqua, che si possono apprezzare soprattutto ‘mbusse ovvero immerse in un leggero brodo di carne (di solito gallina), dopo essere state cosparse formaggio grattugiato ed arrotolate.
Sembra che il piatto sia stato inventato da Messer Enrico dei Castorani, che dava man forte a un cuoco francese addetto alla mensa degli ufficiali di stanza a Teramo e che invece del pane era solito passare ai commensali le crêpes, ritenendole più gradite e appetibili del rozzo pane di granoturco. Per un caso fortuito un vassoio di crêpes che Messer Enrico dei Castorani stava preparando, finì in un recipiente colmo di brodo. Non sapendo come rimediare il cuoco teramano pensò di servire, al posto della minestra, quel delizioso miscuglio di crêpes e brodo di gallina. E’ così che nacquero le “scrippelle” teramane in brodo.
Oltre che ‘mbusse (bagnate), le scrippelle sono l’ingrediente base di un altro piatto cult della zona, il timballo alla teramana: una preparazione che utilizza le crespelle in sostituzione della sfoglia di pasta, disposte a strati, una sull’altra, e alternate con un sostanzioso condimento.